Posso regalarti questo scritto…erotico/alfabetico?
UN AMORE PROSAICO
Qui sulla vergine pagina, noi soli e nudi: distesi i pallidi corpi sulla linea retta, il periodo dei miei pensieri reso intelligibile dall’essenziale punteggiatura dei tuoi.
Il sorriso delle mie labbra increspa la candida carta leggera e tu ne ridi
Tutto intorno il bagliore del lucido foglio illuminato da un sole invadente, ci costringe a socchiudere gli occhi: copia perfetta di accenti danzanti su parole argute.
Allunghiamo, affiancati, le braccia, fino a che le mani si tocchino in M maestosa. Poi la tua mano sola, impaziente mi cerca, ed io, immobile, attendo la N ignota che alla fine m’accarezzi.
Fruga l’avida mano nella profonda O del mio ventre, e l’intensità del piacere m’inarca insieme al docile foglio che lievemente, con me, all’unisono sospira.
Non più soltanto immagini di perpendicolari appassionati esclamativi, ma complessi artifici costringono la penna a gemere nel disegnarci intrecciati nella perfetta X, o nell’armoniosa e silente H, che inevitabilmente precede, con abile guizzo del segno, l’arcana complessità dell’impudica Q.
E sono solo gli apostrofi infine, che costringono i nostri corpi ad esternare l’estasi che ci appaga e sempre ci lascia insaziati; talora indistinguibili lettere da nessuno vergate, poi di nuovo tiepidi corpi liberi, lontani per sempre dal quel povero foglio: culla compiacente, ormai umida e un poco sgualcita, dei nostri calligrafici amori.
Complimenti Stefano! Gran bel racconto! Apprezzo molto la tua scrittura essenziale e pulita ed è molto arguto l’escamotage grammaticale con cui hai approcciato la questione della lingua e di certe rivendicazioni di un anacronistico femminismo. Mi viene in mente la diatriba molto divertente sull’espressione “belle e infedeli” riferita alle traduzioni, tacciata di essere emblematica del modello patriarcale di cui dovremmo essere vittime… -.- e poi ricorderei la frase di un poeta che esprime bene cosa significa la femminilità: ” una tigre non ha bisogno di dimostrare la propria tigritudine”… Detto questo, ben venga la diversità…e la grammatica! Complimenti!
vado subito a leggere!
By: Elena on 3 settembre 2014
at 16:45
Posso regalarti questo scritto…erotico/alfabetico?
UN AMORE PROSAICO
Qui sulla vergine pagina, noi soli e nudi: distesi i pallidi corpi sulla linea retta, il periodo dei miei pensieri reso intelligibile dall’essenziale punteggiatura dei tuoi.
Il sorriso delle mie labbra increspa la candida carta leggera e tu ne ridi
Tutto intorno il bagliore del lucido foglio illuminato da un sole invadente, ci costringe a socchiudere gli occhi: copia perfetta di accenti danzanti su parole argute.
Allunghiamo, affiancati, le braccia, fino a che le mani si tocchino in M maestosa. Poi la tua mano sola, impaziente mi cerca, ed io, immobile, attendo la N ignota che alla fine m’accarezzi.
Fruga l’avida mano nella profonda O del mio ventre, e l’intensità del piacere m’inarca insieme al docile foglio che lievemente, con me, all’unisono sospira.
Non più soltanto immagini di perpendicolari appassionati esclamativi, ma complessi artifici costringono la penna a gemere nel disegnarci intrecciati nella perfetta X, o nell’armoniosa e silente H, che inevitabilmente precede, con abile guizzo del segno, l’arcana complessità dell’impudica Q.
E sono solo gli apostrofi infine, che costringono i nostri corpi ad esternare l’estasi che ci appaga e sempre ci lascia insaziati; talora indistinguibili lettere da nessuno vergate, poi di nuovo tiepidi corpi liberi, lontani per sempre dal quel povero foglio: culla compiacente, ormai umida e un poco sgualcita, dei nostri calligrafici amori.
By: margaret collina on 4 settembre 2014
at 05:30
Bellissimo. Eleganza e precisione. Ma è tuo? (S.R.)
By: Stefano Re on 4 settembre 2014
at 06:46
si.
grazie per il tuo giudizio lusinghiero
By: margaret collina on 4 settembre 2014
at 08:34
Complimenti. Mi piace. L’ho sempre detto che hai splendide genialità. (S.R.)
By: Stefano Re on 4 settembre 2014
at 12:48
Complimenti Stefano! Gran bel racconto! Apprezzo molto la tua scrittura essenziale e pulita ed è molto arguto l’escamotage grammaticale con cui hai approcciato la questione della lingua e di certe rivendicazioni di un anacronistico femminismo. Mi viene in mente la diatriba molto divertente sull’espressione “belle e infedeli” riferita alle traduzioni, tacciata di essere emblematica del modello patriarcale di cui dovremmo essere vittime… -.- e poi ricorderei la frase di un poeta che esprime bene cosa significa la femminilità: ” una tigre non ha bisogno di dimostrare la propria tigritudine”… Detto questo, ben venga la diversità…e la grammatica! Complimenti!
By: aliceserrao on 4 settembre 2014
at 11:55
Sei una super critica. Brava. (S.R)
By: Stefano Re on 4 settembre 2014
at 11:59
Passerò di là. Saluti. Univers
By: univers81 on 9 settembre 2014
at 14:39