Il capo è per definizione un genio… uno che non deve chiedere mai, ma soprattutto fatica a dare.
Il capo è un’entità tra l’astratto e il concreto, uno che tiene ai suoi collaboratori, come alle sue mutande… guai fargli fare brutta figura!!! Uno che nell’altro ci deve stare comodo, così che possa scegliere dell’altro cosa fargli fare… ma soprattutto pretende che questo gli dia spazio, quando ha bisogno di mostrare tutta la sua forza.
Il capo è uno che tratta il dipendente secondo l’antica logica del fare attenzione al capitale umano, ma se poi deve scegliere tra il capitale e l’umano, è pronto a dire che senza capitale non è possibile dare lavoro all’umano.
Il capo è quello che dice sì se tu affermi il negativo, e dice no se tu parli in positivo.
Il capo è il tuo migliore amico, infatti spesso è un cane…
Il capo è quello che non ti fa dormire di notte, quello che ti manda di traverso le giornate, quello con cui puoi ridere a crepapelle se è lui a fare gli scherzi… quello che come te ambisce ad alte vette, perché ama il servilismo… il capo è il sindacato, il capo siamo noi quando perdiamo la voglia di sorridere, il capo è quello che ha sempre fatto qualcosa in più di te, il capo sono io quando spero d’essere presto un capo… Ah il capo… grazie capo, perché se non ci fossi tu…
Pubblicato da: Stefano Re | 8 aprile 2010
Il capo
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Pubblicato su Letteratura e dintorni
Che mondo sarebbe: senza capo nè coda!
By: melacandela on 8 aprile 2010
at 13:22
“Il capo è il tuo migliore amico, infatti spesso è un cane…”
Questo passo francamente non lo capisco..a meno che il suo fine non sia ironico
A presto
By: ramorino on 13 aprile 2010
at 13:33
già… ironico
By: stefano re on 13 aprile 2010
at 15:46
Concordo con mela… sarebbe l’anarchia
anche se ad esempio a me non piace che mi si dica ciò che fare… a presto
By: danysweet on 13 aprile 2010
at 14:44
il mio capo era uno di noi, poi è diventato capo, cioè testa. testa di…
quando divantano capo gli si accorcia la pelle e così evitano di ridere se no chissà che potrebbe succedere.
dio li fa e poi ci accoppa.
By: lucypestifera on 16 aprile 2010
at 19:35
Già! (S.R.)
By: stefano re on 17 aprile 2010
at 16:45
Mio padre ha avuto un capo totalmente diverso da quello che descrivi, forse la differenza sta nel fatto che questo capo era un vero Signore (..ma naturalmente Signori si nasce non lo si diventa).
Mio padre amava il suo lavoro ed il suo sacrificio è sempre stato riconosciuto.
Naturalmente ciò di cui sopra è un eccezione perchè in linea generale ci sono “capi” che solo per il fatto che possano comandare si sentono onnipotenti non pensando che tale atteggiamento dimostra quanto poco contano.
By: Cristiana on 1 maggio 2010
at 15:20
E hai ragione!
By: stefano re on 3 maggio 2010
at 14:13